Irretimento
L’irretimento nasce dalla forza collettiva familiare che avvolge come in una rete colui che ne subisce il flusso.
Jodorowski la considera a tutti gli effetti una trappola vera e propria, ed è molto difficile liberarsi da questa forza!
Ne descrive espressamente le dinamiche nel libro Metagenealogia!
Spesso il cliente non conosce nemmeno il membro della famiglia con il quale si identifica o cosa gli sia successo, e inoltre la situazione potrebbe essere ulteriormente complicata dall’esistenza di un segreto di famiglia che nessuno vuole svelare.
Secondo la situazione specifica, gli effetti dell’identificazione possono includere disturbi emozionali, malattie fisiche, psicosomatiche e perfino la psicosi.
L’irretimento impedisce così qualsiasi tipo di movimento verso un futuro libero, continuando di fatto a far quello che il sistema ci impone di fare, condizionando la capacità di relazionarsi con gli altri e a non “non sentirsi”.
La soluzione giusta sta nell’individuare la persona esclusa e aiutare il cliente a vederla come un essere separato da sé, con una sua esistenza e un suo proprio destino!
Ciò permetterà di bloccarne così l’immedesimazione e l’identificazione con lo stesso!
Hellinger individua 3 dinamiche di irretimento familiare:
– TI SEGUO NEL TUO DESTINO
Questo tipo di irretimento si verifica quando alla morte prematura di una persona cara, uno dei figli tenderà a dire “voglio seguirti”.
Probabilmente questo figlio sarà soggetto a incidenti o malattie nel corso della sua vita, o avrà tendenze suicide, come se simbolicamente dicesse al genitore “voglio seguirti nel tuo destino”.
Entra in questo caso in gioco l’Amore cieco del bambino!
– PRENDO IL TUO POSTO
Il figlio dice “lo faccio per te”, ovvero, prende su di sé il fardello di un’altra persona.
Tale situazione può essere inizialmente determinata dalla volontà di un genitore di seguire nella morte qualcuno della sua famiglia di origine, ed essere successivamente portata avanti di figlio in figlio.
– VOGLIO ESPIARE LA TUA COLPA
Ad esempio, come nel caso di una donna che ha avuto numerosi aborti e si ammala poi di tumore all’utero.
Oppure un discendente di un’omicida rimasto impunito in vita per il suo crimine, può caricarsi inconsciamente di questa colpa, ed essere pronto al suicidio oppure ad ammalarsi per espiarne le colpe, prendendone di fatto il posto.
In questo caso, si va ad indagare l’albero genealogico alla ricerca delle corrispondenze tra nome e date, che potrebbero originare la cosiddetta Sindrome da Anniversario.
Questa fenomenologia è oggetto di numerosi studi da parte della Psicogenealogia, perché mette in evidenzia come siamo influenzati anche dalla coscienza familiare (o inconscio familiare), ovvero da tutte quelle informazioni raccolte nell’esperienza del sistema familiare a cui apparteniamo.
La Sindrome da Anniversario è quindi una ripetizione di un evento familiare passato, generalmente traumatico, conosciuto, dimenticato o sconosciuto, che indebolisce i discendenti in certi periodi o a età specifiche , e l’onere viene passato ai nuovi arrivati, i cui sintomi sono dei segnali chiari e inconfutabili.
Joseph Hilgard, psicologo statunitense famoso negli anni ’50 per gli studi sull’ ipnosi, in una sua intervista, disse:
“Siamo gli eredi dei nostri antenati, ai quali siamo legati dai cromosomi, ma anche dagli usi e costumi, dalle credenze e dai comportamenti, e talvolta succede che questi comportamenti si traducano in una sintomatologia fisica e il nostro corpo diventi il portavoce della sofferenza dei nostri avi”.
Françoise Dolto, psicoanalista francese, disse:
“I cani e i bambini sanno sempre tutto, soprattutto quello che non è detto. Ciò che viene taciuto dalla prima generazione, la seconda lo porta nel suo corpo”.